I confini della vita...


Vi è un gran parlare in questi giorni intorno a questo argomento: quando inizia la vita? Prima o dopo la nascita? O è già un individuo da quando è un feto? Ognuno dice la sua, ciascuno diverso da quello che dice l'altro. Su che cosa ci si basa? Nessuno lo sa dire... La scienza ha una certa opinione, o (correttamente) molti dubbi; la religione ne ha un'altra... cioè, ne ha molte altre, perché ogni religione ha in'idea differente, e all'interno del Cristianesimo stesso non vi è convergenza fra i cattolici e le altre confessioni.
Tutto questo allarme, in realtà, risponde all'incapacità di dare la risposta ad una domanda che nessuno però si pone (forse perché nessuno possiede una risposta adeguata): che cos'è la vita? E' necessario saper rispondere preliminarmente a questa domanda, prima di tentare di trovare una risposta fondata all'altra. Solo chi ha la capacità di ottenere una risposta dall'osservazione diretta della natura, tramite la chiaroveggenza positiva allenata, può dare questa risposta, e questa risposta è sorprendente per tutti quelli che abbiamo nominato precedentemente: LA VITA NON NASCE MAI, perché la vita è eterna. Ciò che nasce è l'involucro che noi chiamiamo corpo, nel quale la Vita abita temporaneamente per trasferirsi alla fine - dopo un lungo processo - in un altro.
E questo ci porta a rispondere anche all'altra domanda di moda: "Quando finisce la vita?" La risposta è analoga: LA VITA NON MUORE MAI.
Cadono così tutti gli allarmismi, non tutte le attenzioni, ma i bisogni di fare delle "crociate" intorno a temi che non sono noti nella loro stessa essenza.

2 commenti:

tonizamp ha detto...

la vita di un nuovo organismo vivente (o essere vivente o individuo vivente) ha inizio con un processo chiamato fecondazione, che consiste nella fusione tra lo spermatozoo e la cellula-uovo. La fecondazione è l’inizio di un nuovo organismo. Non uno o alcuni giorni dopo la fecondazione, non con l’impianto nell’endometrio dell’utero, non passate due settimane, ma quando i due gameti si fondono per dare origine all’embrione unicellulare o zigote. l’embrione inizia ad esistere già allo stadio di una singola cellula, derivante dalla fusione dell’ovocita e dello spermatozoo. Il fatto che tutto ciò sia un inizio prevede inevitabilmente abbia anche una prosecuzione che senza altrimenti e logicamente non avrebbe.
Sono intimamente e profondamente d'accordo su quanto afferma la "chiaroveggenza positiva allenata" circa il valore, il (non)inizio e la (non)fine della Vita nonchè del suo e "Reale" significato; ma attenzione: ora noi siamo quì... in questo momento e in QUESTA "fase" della nostra crescita ed evoluzione spirituale e quì siamo tenuti ad attenerci a regole che provengono prima di tutto dal nostro cuore e dalla nostra coscienza più intima che indica un percorso ben preciso e privo di "accomodamenti" di buona fede o meno. A mio avviso insomma, la vita (ORA) va difesa come valore assoluto ed imprescendibile, mentre la "VITA" (eterna) è e sarà il compendio ed il risultato appunto di questa (attuale) e delle altre!
Lascio comunque prima di tutto alle donne il DIFFICILISSIMO compito di Scegliere il proprio e l'altrui destino, perchè (credo) la "natura" (ORA) lo possa prevedere in determinate e "disperate" occasioni...
Tutto ciò è ovviamente una mia ed umile opinine!
Grazie ed un abbraccio.
Toni Zampieri.

GRUPPO STUDI ROSACROCIANI di PADOVA ha detto...

Scopo degli insegnamenti Rosacrociani è quelo di dare un aiuto "in più" a chi deve fare delle scelte, mettendole in cnodizioni di conoscere in modo più vasto le conseguenze delle loro scelte. In questo caso, essendo scaricato sulla donna questo onere, tenere separato l'aspetto visibile da quello invisibile ha il solo risultato di creare un ulteriore inciampo.
Le concezioni che si fronteggiano sono, in ultima analisi, due:
1. quella materialistica, secondo la quale la vita inizia alla nascita (o poco prima) e cessa alla morte. Se così fosse, non vi sarebbe nessuna ragionevolezza nel far nascere una creatura destinata solo a soffrire, o addirittura a non essere neppure consapevole della propria esistenza;
2. quella cattolica, secondo la quale ad ogni nascita corrisponde la creazione di un'anima nuova, che prima non esisteva, destinata poi a vivere in eterno. In questo caso impedire la nascite equivale ad un errore irrimediabile.
Se però consideriamo che la vita è una, e l'esistenza in un corpo è transitoria e solo una delle molte tappe, avente lo scopo di avanzare nell'evoluzione attraverso lesperienza, davanti alla prima concezione possiamo trovare un senso e significato anche alla sofferenza, e di fronte alla seconda si perde il senso di disperazione, perché è sempre possibile riprendere il cammino.
Crediamo che questo possa essere di aiuto a chi deve prendere una decisione, liberando la propria coscienza da scetticismo e paura, che non risolvono mai alcun problema.
E' giusto che sia la donna a scegliere, ma proprio per questo cerchiamo di metterla nelle migliori condizioni per farlo.