6/09 - Cristianesimo e integrazione

Tutte le Scuole spirituali più avanzate prevedono la necessità di una fusione fra le varie culture e popoli, che oggi sono ancora per la gran parte separate e gelose delle proprie diversità, prima che l’umanità possa inoltrarsi in un’era capace di lasciarsi alle spalle molti dei dolori ed egoismi che oggi sta vivendo.

Se volessimo tradurre con una parola oggi sulla bocca di tutti – tanto da farci rendere conto di come “i tempi siano vicini” – dovremmo parlare di integrazione. Perché rimanere ciascuno nella propria cultura e le sue peculiarità non può condurre alla fusione di cui si diceva.

Ci viene detto che il Cristianesimo esoterico alla fine sarà la Religione unificante, capace di raccogliere e far lievitare in sé tutte le forme spirituali precedenti, con il Cristo – il Grande Spirito Solare – al centro dell’evoluzione dell’uomo.

Ma dobbiamo credere che questo Cristianesimo sia coniugabile con il Cristianesimo quale è professato oggi? Gli attuali “paladini” della religione Cristiana spesso sembrano crederlo. E si pongono di fronte alle altre forme religiose in un atteggiamento mille miglia lontano dall’obiettivo di quella fusione, utilizzando comportamenti del tutto simili a quelli dei loro “avversari”, ai quali così si parificano. Max Heindel però ci avverte che il Cristianesimo odierno “non è il vero Cristianesimo”, essendo invece niente di più che una delle tante Religioni di Razza che il vero Cristianesimo deve superare; e che proprio in questo superamento mostra il passaggio evolutivo in più effettuato.

Il vero Cristianesimo che deve conquistare il cuore di tutti gli uomini può crescere solo con l’aspirazione verso l’Amore universale che proviene dal Cristo interiore, che vede in ogni uomo un fratello e che non concepisce più, avendone superate le necessità, la distinzione in gruppi, culture o Chiese. È questo Cristo interiore che dovremmo cercare di risvegliare e far crescere, per far sì che la Liberazione del Cristo Cosmico – che sta lavorando per aiutarci a sviluppare questo sentimento di amore fraterno verso tutti – porti finalmente alla vera Pace, scevra dai dolori che l’uomo procura a se stesso. Ma è nel suo comportamento quotidiano che ciascuno di noi deve cominciare a rispondere all’aspirazione che già il suo cuore conosce: le parole, la cultura, le prediche, gli “editoriali” a nulla servono se alla fine non portano a questo.

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