Approfittiamo del periodo più propizio alla crescita spirituale dell’anno, per cercare di affrontare un tema spesso di difficile comprensione: quello dell’anima e del suo significato. Per ben comprendere il concetto di anima, possiamo utilizzare una volta di più la legge di analogia, e soffermarci sopra un fatto della nostra vita quotidiana, tanto abituale quanto necessario: l’atto di alimentarsi. L’alimentazione consiste nell’ingerire il cibo, nel tentativo di assimilazione, e infine nell’acquisizione dell’energia che ci ha fornito, che dopo tutto è il suo vero fine.
Facciamo le seguenti relazioni: corpo – spirito; cibo – esperienza; energia – anima.
Come l’alimentazione avviene solo durante le ore di veglia della nostra giornata, così la crescita animica può prodursi solo nel corso della vita nel corpo, mentre tutta l’esistenza dopo-morte serve per incorporarne l’esperienza. Possiamo affermare che lo sviluppo animico sia in definitiva il vero scopo della vita. Il cibo può proprio essere rappresentato dall’esperienza, cioè da tutti gli avvenimenti che costellano la vita; questa esperienza è quindi elaborata nella nostra coscienza, così come il cibo ingerito viene lavorato all’interno del corpo e, come l’esperienza, proviene dal mondo circostante nel quale siamo inseriti. Che cosa ricaviamo dal cibo? Se è “buono” e ci fa bene, ne ricaviamo l’energia che ci consente di mantenere in vita il corpo e di agire creativamente verso l’esterno; anche le esperienze che facciamo, quando sono “buone”, nutrono in un certo senso il nostro spirito, che senza di esse non potrebbe manifestare le sue facoltà creatrici.
Vediamo nel corpo l’energia che esso riceve attraverso il cibo? No, ci è invisibile, così come il concetto di anima comunemente sfugge e non si sa darne una spiegazione diversa da quella di spirito. Eppure senza l’energia derivante dal cibo il corpo non potrebbe sopravvivere, al pari dello spirito, che senza l’esperienza incamerata nell’anima non sarebbe in grado si esprimersi compiutamente. Senza cibo il corpo muore; senza esperienza lo spirito non si risveglia. Le immagini della memoria inconscia si registrano nell’atomo-seme del corpo fisico, ma esso non può di per sé essere considerato l’anima, come il sistema digerente non può essere considerato l’energia che dal suo lavoro discende.
Dove si accumula l’energia portata dal cibo? Non possiamo definire ciò con precisione, ma dobbiamo dire che, attraverso il sangue, circola per tutto l’organismo. Allo stesso modo, se ci chiediamo dove l’esperienza si accumula nello spirito, possiamo rispondere che essa, attraverso l’anima, diventa parte integrante dello spirito stesso.
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